Alto al massimo 90 cm, avvolto nel suo caratteristico smoking, ecco come ci appare oggi uno dei più teneri e goffi pennuti che popolano l’emisfero australe: il pinguino. Ma circa quaranta milioni di anni fa questo uccello ci sarebbe apparso diverso: alto più di un metro e mezzo e dal piumaggio grigio, marrone o rossastro. La scoperta arriva dalla University of Texas ed è stata avvalorata dal ritrovamento, nella Reserva Nacional de Paracas, del primo fossile di pinguino gigante appartenente alla specie Inkayacu paracasensis. Pedro (nome scelto dai ricercatori per il reperto) presentava sul corpo ancora resti di piume e squame. Questo ha permesso agli studiosi di avere le idee più chiare sulla loro antica fisionomia. “Prima di Pedro non avevamo informazioni sul colore o sulla forma del piumaggio dei pinguini estinti” ha affermato la paleontologa Julia Clarke, della University of Texas. Proprio da un confronto tra i melanosomi (granuli responsabili del colore e della forma del piumaggio) del pinguino fossile e dei pinguini odierni è stato possibile dedurre la diversità nel colore delle piume. Il simpatico pinguino è quindi il risultato di una lunga evoluzione per adattarsi meglio all’ambiente. Chissà se il suo antenato avrebbe riscosso altrettanto successo tra grandi e piccini...
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