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lunedì 30 dicembre 2013
giovedì 16 giugno 2011
Guarda che Luna
Fonte di ispirazione di numerosi poeti e scrittori, la Luna è sempre stata in grado di farci emozionare con la sua presenza mutevole e rassicurante. Chi, anche da bambino, non ne ha scrutato i mari ad occhio nudo scorgendo tra quelle zone rocciose la fisionomia di un volto? Siamo cresciuti con Lei eppure non ci stanchiamo mai di osservarla, di ammirarla e di contemplarla, soprattutto quando ci regala spettacoli di rara bellezza. 15 Giugno 2011 ore 21.15: Sole, Terra e Luna sono allineati. La Luna transita poco per volta nel cono di penombra e di ombra proiettato dalla terra: è l’eclissi totale. Per effetto dell’assorbimento delle radiazioni solari (ultraviolette e violette) da parte dell’atmosfera terrestre la Luna appare di colore rosso più o meno intenso. E’ stato uno degli eventi astronomici più importanti del 2011: abbiamo atteso oltre dieci anni perché il fenomeno della Luna “rossa” fosse nuovamente visibile dall’Italia e dovremmo attenderne altri cinque per riammirarlo. Per cui, astronomi, scienziati, ma anche semplici appassionati e persone comuni non si sono lasciati sfuggire l’occasione di osservare, a occhio nudo o con i più sofisticati mezzi di indagine, il nostro satellite vermiglio, ritrovandosi all’aperto e lontani dalle luci delle città. Nuvole permettendo, il fenomeno è stato visibile in quasi tutto il vecchio continente, e in generale ovunque la luna risultasse percettibile sopra l’orizzonte, protraendosi per quasi due ore, fino a poco dopo le 23.00. Il tempo più lungo degli ultimi undici anni. Prossimo spettacolo: Aprile 2015, non perdiamocelo.
venerdì 26 novembre 2010
Un decimo di secondo: un lampo nel quale osservare l’antimateria
L’antimateria, oscura e affascinante, oggetto di studio e di numerosi libri di fantascienza è stata prodotta e studiata per qualche frazione di secondo dai ricercatori del Cern di Ginevra. Un decimo di secondo che separa vita e morte dell’atomo di antiidrogeno, una copia speculare di quello dell’elemento più abbondante nell'universo ma con cariche invertite. Gli atomi di antiidrogeno creati nell’esperimento ALPHA, sono stati raffreddati a temperature vicine allo zero assoluto, -272°K, e spinti da un campo magnetico al centro del collider. Trentotto delle migliaia di particelle di antimateria prodotte hanno resistito per un tempo degno di nota su scala microscopica: 1,7 decimi di secondo. Un record. Mai finora era stato possibile intrappolare l’antimateria per un periodo così lungo. Sembra che i segreti del nostro universo dal Big Bang ad oggi stiano per essere svelati: come mai la materia ha prevalso sull’antimateria? In che modo la condiziona? Materia e antimateria hanno le stesse proprietà? La parola ai ricercatori, noi attendiamo fiduciosi...
martedì 26 ottobre 2010
lunedì 11 ottobre 2010
Un nobel per la fisica ... da due euro
E’ per due giovani professori dell’Università di Manchester l’ambito premio da Stoccolma: Andre Geim, 51 anni e Konstantin Novoselov, 36. Solo sei anni prima hanno prodotto in laboratorio, dalla grafite, un rivoluzionario composto costituito da atomi di carbonio disposti in una struttura ad alveare, il grafene. Piccola, piccolissima molecola dalle incredibili proprietà: altissima conducibilità elettrica ed elevatissima resistenza, circa 100 volte più dell’acciaio. Tutte caratteristiche appetibili che rendono il grafene oggetto di studio per una prossima applicazione alle nanotecnologie al posto del silicio. Touch screen più robusti e trasparenti, processori un migliaio di volte più veloci di quelli attuali, celle fotovoltaiche ad alta efficienza, sono solo alcune delle ammiccanti promesse di questo preziosissimo composto. E pensare che per isolare il materiale sono state utilizzate modestissime risorse, solo due euro. Incredibile.
venerdì 1 ottobre 2010
Dal Perù un pinguino gigante
Alto al massimo 90 cm, avvolto nel suo caratteristico smoking, ecco come ci appare oggi uno dei più teneri e goffi pennuti che popolano l’emisfero australe: il pinguino. Ma circa quaranta milioni di anni fa questo uccello ci sarebbe apparso diverso: alto più di un metro e mezzo e dal piumaggio grigio, marrone o rossastro. La scoperta arriva dalla University of Texas ed è stata avvalorata dal ritrovamento, nella Reserva Nacional de Paracas, del primo fossile di pinguino gigante appartenente alla specie Inkayacu paracasensis. Pedro (nome scelto dai ricercatori per il reperto) presentava sul corpo ancora resti di piume e squame. Questo ha permesso agli studiosi di avere le idee più chiare sulla loro antica fisionomia. “Prima di Pedro non avevamo informazioni sul colore o sulla forma del piumaggio dei pinguini estinti” ha affermato la paleontologa Julia Clarke, della University of Texas. Proprio da un confronto tra i melanosomi (granuli responsabili del colore e della forma del piumaggio) del pinguino fossile e dei pinguini odierni è stato possibile dedurre la diversità nel colore delle piume. Il simpatico pinguino è quindi il risultato di una lunga evoluzione per adattarsi meglio all’ambiente. Chissà se il suo antenato avrebbe riscosso altrettanto successo tra grandi e piccini...
mercoledì 15 settembre 2010
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