lunedì 23 febbraio 2009

Quando Il cervello va in fumo


Giovedì 19 febbraio, Giovanni Biggio, professore ordinario di neuropsicofarmacologia presso la facoltà di Scienze dell'università di Cagliari, ha tenuto una interessantissima lezione al master in Comunicazione della Scienza sui meccanismi di funzionamento del cervello. La moderna neurobiologia ha dimostrato che lo sviluppo cerebrale segue tappe differenti negli individui di sesso femminile e maschile. Il cervello femminile diventa adulto a 18-20 anni, quello maschile a 18-23. L'adolescenza risulta essere il periodo più delicato nell'iter di crescita, per questo un buon rapporto con la famiglia, un ambiente scolastico motivante e delle soddisfacenti relazioni interpersonali, sono elementi che contribuiscono al raggiungimento di un buon equilibrio mentale. Di contro, l'uso di sostanze quali alcol, cannabinoidi, eroina, può procurare, in soggetti già predisposti, delle serie patologie mentali in età adolescenziale, adulta e nella maturità. Nello specifico, l'uso di spinelli può compromettere seriamente lo sviluppo cerebrale degli adolescenti. La cannabis, infatti, altera la capacità di sviluppo dei neuroni con la conseguenza che, nel tempo, il cervello diventa più debole e vulnerabile all'insorgere di psicopatologie. Nonostante queste allarmanti scoperte i giovani non sembrano minimamente limitare l'utilizzo di sostanze di abuso, e allora ci si domanda: il malessere giovanile è superiore al rischio?